Praticare il giardinaggio significa impiegare semplici e buone pratiche con cui riprodurre le condizioni ambientali dell’ habitat di origine della pianta. Solo se saremo in grado di ricreare queste condizioni originarie negli spazi verdi urbani la pianta saprà svilupparsi in maniera equilibrata. Il giardiniere accorto deve imparare ad osservare la maniera con cui i vegetali affrontano le condizioni ambientali: dagli adattamenti, infatti, derivano i cicli biologici, gli habitus, i profumi ed i colori di ciascuna specie.
Nella coltivazione dei vegetali a scopi alimentari e/o ornamentali condotta in città lo spazio a disposizione nella maggior parte dei casi è abbastanza limitato e con caratteristiche non sempre adeguate. Pertanto si rende necessario razionalizzare la disposizione e la forma delle aree destinate alle colture utilizzando materiali vari, preferibilmente poveri oppure di scarto, il cui riciclo risulta essere conveniente dal punto di vista economico e opportuno nei riguardi della sanità del contesto ambientale che ospita le parcelle di coltivazione. Infatti le coltivazioni urbane condotte in ambiti domestici e/o sociali dispongono sì di risorse umane consistenti ma al contempo devono contare sui limitate risorse energetiche ed economiche, pena la loro insostenibilità.
In questa sezione di Alfabetoverde sono illustrati una serie esempi di impianti e strutture, realizzati concretamente nel corso degli ultimi anni, destinati ad agevolare il lavoro del coltivatore nel rispetto dell’ambiente. Tali casi devono essere considerati come meri stimoli da cui partire per realizzare nuove e migliori strutture di supporto al lavoro sul campo, costruite grazie allo spirito di adattamento, di creatività e concretezza che contraddistingue generalmente tutti coloro che si occupano di coltivazione in città.
Per definire queste varie tipologie di impianti e strutture si è partiti in prima battuta dall’analisi delle tecniche usate in passato per migliorare le condizioni di coltivazione dei vegetali.
Rielaborando i dati raccolti si è giunti, dopo una sperimentazione continua in grado di verificare la reale efficacia delle soluzioni adottate e di rimuovere gli elementi non idonei al raggiungimento di condizioni ottimali di impiego, a definire impianti e strutture nuovi ma con evidenti radici nella cultura del nostro recente passato. A questo si è aggiunto l’impiego di tecnologie e materiali di nuova generazione per la loro semplicità di impiego, la loro economicità e l’ampia disponibilità sul mercato. L’integrazione di questi fattori può consentire di aumentare la produttività delle colture, assicurare la loro sanità e permettere la diminuzione di costi e tempi di lavoro senza pregiudicare la sostenibilità ambientale, producendo impatti relativamente modesti sul contesto in cui si inseriscono le coltivazioni.
Già a partire dalla semina dei semenzali una certa protezione dalle intemperie aumenta il grado di attecchimento delle giovani piantine, favorendo l’irrobustimento e la capacità di rispondere positivamente alle avversità nella fasi della loro successiva e definitiva piantumazione in contenitore o in piena terra.
L’uso oculato delle acque di irrigazione, insostituibile elemento per il successo delle colture, è perseguito adottando sistemi di adacquamento in grado di funzionare senza il bisogno di strumentazioni e apparecchiature complesse, con energie e fonti di approvvigionamento disponibili in quantità modeste.
Nella realizzazione degli impianti si integrano con successo i tradizionali materiali, impiegati insieme a nuovi prodotti che migliorano le prestazioni e permettono di diminuire i consumi.
I prodotti di scarto derivanti dalle operazioni di manutenzione del verde ornamentale e orticolo, infine, rappresentano un peso gravoso per il coltivatore che ha necessità di smaltirle rispettando le normative vigenti. La realizzazione di aree e piccole strutture destinate al compostaggio dei residui vegetali provenienti dalle attività di manutenzione di orti e giardini consente di eliminare il problema dello smaltimento e del trasporto in discarica autorizzata e di migliorare, al contempo, con il loro spandimento nel campo o nelle aiuole, la struttura dei suoli e di aumentare in modo naturale la loro fertilità.
Ma è possibile anche il riutilizzo di assi e pali di legno, oppure dei rami potati per costruire contenitori posti sopra il livello del terreno, entro cui depositare terriccio fertile e sano, agevolando la coltivazione senza operare lo scasso di terreni saturi di polveri sottili e/o metalli pesanti.
Pertanto riteniamo utile diffondere di seguito alcune pagine di presentazione dei vari casi affrontati, pagine corredate con immagini e dati tecnici che speriamo possano permettere la loro facile riproduzione tra i coltivatori.
Gli esempi illustrati in questa sezione di Alfabetoverde sono *:
1. Strutture per la protezione dei semenzali
2. Sub e microirrigazione. Uso del tubo geotessile essudante
3. Parcelle di coltivazione realizzate con mattoni di tufo e betonelle
4. Casseformi di coltivazione realizzate con tavole e o con pali di legno
* Cliccando sui vari elementi si apriranno delle schede specifiche in grado di illustrare con maggiore dovizia di particolari quanto si enunciato nella prima parte di imparare verde, sezione di Alfabetoverde dedicata ad acquisire informazioni e tecniche utili alla coltivazione.